Bimbo disabile cerca di accarezzare i suoi ‘amici cuccioli’, ma viene allontanato in modo brusco
19 Maggio 2012Chi ama gli animali, si dice, che ami molto anche gli esseri umani. A ben guardare, qualche dubbio in proposito sorge, anzi se proprio vogliamo dirla tutta, non ci credo affatto. A confermarlo l’episodio di cui è stato protagonista questa mattina, durante il mercato settimanale dell’abbigliamento di campo Miranda, un bambino disabile di cinque anni con la passione per gli animali, in particolare per i cani. Il piccolo alla vista dei suoi animali preferiti, nonostante fosse su una sedia a rotelle si è avvicinato a quei cuccioli nella speranza di poterli toccare, accarezzare e poter giocare. Non è stato possibile, perché una delle donne che li custodiva, lo ha redarguito e aggredito in modo brusco e brutale, intimandogli di non toccarli: “altrimenti si spaventano…!â€, incurante del suo stato, peraltro ben visibile, dello stupore e della sensazione di paura causata al bambino e agli sguardi stupiti ed indignati dei presenti e della mamma del piccolo. Se questo è l’amore che taluni nutrono verso le persone, soprattutto quando si tratta di bambini, oltretutto disabili, qualche dubbio sulla sensibilità di questi “pseudo animalistiâ€, mi sembra sacrosanto, anche nei confronti degli animali stessi. Bisogna ricordare che tutte le settimane, proprio dinanzi all’ingresso di campo Miranda, stazionano due donne, una anche anziana, molto conosciute per la loro ‘pseudo attività ’ di raccolta e cura di cani randagi, che tentano di far adottare ai visitatori del mercato. Già , ‘pseudo cura’ dei cani, poiché a ben guardare lo stato della situazione igienico-sanitaria e dei controlli veterinari dei cuccioli e degli altri cani che custodiscono, lasciano molto a desiderare.  Del resto entrambe le donne non sono nuove a polemiche e provvedimenti amministrativi e di polizia locale, sul modo e le condizioni in cui si occupano di cani randagi. La  vicenda, oltre alla scarsa sensibilità dimostrata dalle due nei confronti del piccolo disabile, si presta certamente ad una serie di interrogativi. In primo luogo se sia possibile continuare a ‘regalare’ cuccioli nei modi e nelle condizioni igieniche e di controlli veterinari in cui avviene, sistematicamente, durante il mercato settimanale. In secondo luogo, chi controlla le condizioni sanitarie e veterinarie su quei cuccioli, esposti ed offerti in gabbie o contenitori spesso sporchi e maleodoranti, nonostante la presenza di due addetti alla Polizia Locale? Forse qualche maggior controllo, da parte delle Autorità sanitarie e veterinarie, andrebbero effettuati in modo più incisivo e scrupoloso, ne va della salute degli animali, di chi li adotta e di tutti i cittadini. Sarà anche opportuno chiedersi se il problema del randagismo, troppo presente nella nostra città , debba essere affidato a persone come quelle che stazionano, puntualmente senza controllo, con cuccioli di cani randagi nelle condizioni descritte, in un luogo pubblico come è il mercato settimanale. Bisogna ricordare che nel comune di Viticuso esiste da tempo una struttura costruita con soldi pubblici,  da anni inutilizzata non si sa per quali oscuri motivi!
F. Pensabene
non confondete chi ama gli animali con chi li sfrutta. troppo comodo. nessun vero amante degli animali metterebbe in vendita creature viventi al mercato.
non ho letto da nessuna parte che siano stati messi in vendita…
incredibile, sono solidare con il bambina e la sua mamma.ma nessuno e intervenuto ? e queste donne possono ancora tranquillamente trafficare con animali?
vero è vhe queste donne non si possonoi certamente annoverare fra gli amici degli animali, ma è sempre preferibile che, anche se per un loro tornaconto, riescano a dare dei padroni a questi cuccioni che se affidati alle Autorità Comunali, finirebbero per vivere da randagi fin a quando un’ auto o un camion non li metta sotto. Sappiamo quanta cura mettano i Sindaci per tutelare i randagi che, per legge, sono loro affidati
ma li vendono o li offrono in adozione ? e se è così in cosa consiste lo sfruttamento ? e
e poi che tipo di gioco vole fare il bimbo disabile, infilargli un ditino nell'occhio, per esempio?
il sig. Occhipinti è per caso parente o amico delle “benefattrici” dei cani? il ditino negli occhi poi potrebbero infilarglielo anche i bimbi non disabili.Un pizzico di buon senso, sveglia Riccardo. franco da Torino
io ho un figlio disabile, se l’avrebbero fatto a mio figlio, vi assicuro che al mercato ci potevano ritornare ma con le stampelle
n.b non parlo cosi perche ho un ragazzo disabile, per sani principi, posso solo dirvi che a 36 anni non ancora sposato o subito una querela per aver malmenato un signore che ha dato un ceffone a un ragazzo disabile, sono cose che non le ho mai sopportate
Di disabile c'è solo il cervello di quella donna
i bambini sono straordinari e meravigliosi , chi li tratta male , meriterebbe ….non mi voglio incazzare..almeno 50 frustate…saluto tutte le mamme che hanno una profonda sensibilità e dolcezza..
se i fatti sono veri,è gravissimo ciò che è accaduto
La civiltà di una nazione e il suo progresso morale si vede dal modo in cui tratta gli animali.
(Gandhi)
La trovi negli occhi di un cana la carezza vera di un amico.
(Salvatore Messina)
Bisognerebbe sapere a quale associazione animalista appartengono quelle pie donne!
A me (che sono disabile ma adulto) è capitato molto ma molto peggio, ma non stò qui a raccontarvi altrimenti ci vorrebbero migliaia di pagine… ho avuto la mia prima esperienza da “diverso” a 7 anni quando mia madre mi portò a scuola e quando un tipo col colletto bianco vestito di nero gli diceva che io “con i bambini normali non potevo starci” perchè ero diverso… e mia mamma scoppiò a piangere, avevo SOLO 7 ammi e non capivo che vuol dire essere “diverso”… ma ora l’ho capito! mando un bacione al bimbo amico dei can e gli mando questo messaggio: continua ad essere amico dei cani e di tutti gli animali perchè gli uomini sono cattivi! saluti a tutti.
Caro Peppe, hai detto bene, è proprio vero:”gli uomini sono cattivi!”
Auguro a te, al bambino “diverso” tanta felicità , benessere e pietà per quei ragazzi ancora più diversi nel cuore dell’anima!
Un forte abbraccio!
Se le cose stanno come raccontato forse l’addetta alla custodia degli animali aveva ragione: il bambino poteva spaventarli. Non abituati a coccole e gesti d’affetto avrebbero potuto morire al pensiero di non averne conosciuti prima 🙂
Spiegatelo al bambino: il problema non è lui ma gli altri perché la disabilità non è una colpa, la stupidità invece…
Mi è capitato di portare al mercato da queste signore dei gattini perchè qualcuno potesse adottarli (oramai a casa il numero di gatti è diventato insostenibile e pur amandoli non riesco ad accudirli tutti). Vorrei precisare alcune cose: 1) l’anziana signora che sta lì svolge questo compito gratuitamente: il padrone degli animali che vuole far adottare li porta lì, lascia un documento se si vuole allontanare, e se qualcuno vuole adottarli può farlo. 2) Le gabbie dove tengono gli animaletti sono in effetti vecchie e sporche, tuttavia, come precisato poco fa, non vengono pagate per questo “servizio” quindi pretendere pure delle belle gabbie mi sembra troppo. 3) L’anziana che c’era quando sono andato io è in effetti abbastanza maleducata e non è facile comprendere cosa dica, tuttavia mi sentirei di escludere che abbia voluto essere “razzista” verso il povero ragazzino disabile, semplicemente dice A TUTTI di non accarezzare gli animali altrimenti si creerebbe un capannello di persone a coccolare questi cuccioli (immagino la ragione sia questa). Certo con un bambino per lo piu disabile si poteva chiudere un occhio, ma mi sembra che qui si confonda discriminazione con maleducazione. 4) Il servizio che svolge questa signora, pur con tutte le lacune descritte, rimane meritorio, tanto piu che è gratuitamente offerto. Sono certo che la maggior parte di quei cuccioli di cane e gatto, se non fossero stati portati da questa signora, sarebbero stati abbandonati a un ben peggiore destino dai loro padroni.
Maledetta ignoranza!!!
Il compito di ogni bravo animalista è:”ama e fai amare gli animali o altrimenti, senza se e senza ma, vai a casa!
p.s. in occasione di una manifestazione contro le industrie della pelliccia, in quel di Rovigo, una sorta di signora, si univa ai manifestanti con indosso una pelliccia!
Capito l’antifona?
L’ignoranza è il peggiore dei mali, peggiore perfino della malvagità che presuppone un minimo di intelligenza… ne ho incontranta tanta nella mia vita…
Ancora una volta confermo:”la madre degli ignoranti è sempre incinta così come quella pseudo animalista scagliatasi contro un bambino diversamente abile!”
per simone,riccardo e altri saputelli buonisti- queste donne non agiscono per amore dei animali ma per amore dei soldi. e chi li porta gattini e peggio di loro .simone ha mai sentito dire che le gatte si devono sterilizzare ?
C’è chi scrive incurante delle spiegazioni precedentemente inoltrate… Il commento n° 16 di Simone dovrebbe aver fugato ogni dubbio sulla “venalità ” delle signore e sulla possibile motivazione per il comportamento decisamente scortese nei confronti del disabile, sicuramente biasimabile ma probabilmente meno grave se “uguale per tutti”, disabili o meno…
tra l’altro noto ora il titolo dell’articolo, come al solito esca per moralisti e/o animalisti estremi… “cerca di accarezzare I SUOI AMICI CUCCIOLI….” sembra quasi che il ragazzo avesse già conoscenza di quei cuccioli, che invece erano trovatelli in cerca di adozione.! Ci vedo della morbosità da parte del giornalista atta solo a creare un moto di sdegno, decisamente esagerato se si considerano i fatti secondo le reali testimonianze di chi conosce le due signore (anche io so chi sono!).
@Remo Fiorentino: provo a spezare una lancia a favore del titolo che secondo me svela una sensibilità non indifferente da parte di chi l’ha scelto verso quello che è il cardine della comunicazione e delle relazioni umane: l’EMPATIA. Il sapersi mettere “nei panni dell’altro” e provare a sentire ciò che sente lui. Lo sdegno di tutta questa vicenda nasce infatti dalla constatazione che le donne coinvolte non si sono minimamente messe nei panni del bambino, per di più disabile. Ai suoi occhi i cuccioli e gli animali sono sempre amici e poco importa se siano suoi o meno. Il bambino in questione (ma in generale tutti i bambini) amano gli animali e non li considerano giocattoli o “proprietà ” che si possono toccare se sono tuoi e no se non lo sono.
Paul Watzlawick diceva: “l’importante non è quello che si dice ma ciò che gli altri capiscono”. Allo stesso modo, io credo, sia vero anche il contrario perché alla fine ciò che conta nelle relazioni umane non è ciò che è (i fatti nudi e crudi) ma ciò che è vero per l’altro. Se non si accetta il fatto che io ho una mia percezione delle cose e tu un altra ci scontreremo sempre su banalità . Qui bastava capire il modo con cui il bimbo si stava avvicinando agli animali per capire che le regole a volte sono fatte per essere infrante.
Ma sulla sensibilità di chi scrive il titolo posso anche sbagliarmi 😉
Le due (una signora e la sua domestica, se non è cambiata la situazione) non sono nuove a simili imprese. Qualche anno fa avevano abusivamente recintato un’area del Campo Boario dove erano tenuti dei cani in pessime condizioni d’igiene, con giusto risentimento degli abitanti e negozianti del luogo, sia per i cattivi odori che per i continui uggiolii delle povere bestie. I vari reclami non produssero niente (la signora era ben “difesa”. Chi la conosce sa di cosa parlo). Poi una lettera ad un giornale locale scatenò un piccolo putiferio ed i cani vennero spostati nei pressi del depuratore di via Agnone.
p.s. per Remo Fiorentino: se conosci le signore, probabilmente conosci anche il giornalista. E allora dovresti sapere che la sua sensibilità verso un bimbo disabile è fuori discussione.