Terremoto in Emilia, nuova scossa di magnitudo 4.1. L’allarme della Cgil: “Duemila aziende sono a rischio”
21 Maggio 2012La terra in Emilia ancora non ha smesso di tremare (alle 18,37 con magnitudo 4.1) che già si pensa alla ripartenza non senza preoccupazioni. Sarebbero 2mila le imprese ferme secondo la Cgil emiliana. Le strutture sono danneggiate, in alcuni casi sono addirittura crollati e basta ricordare che 4 delle sette vittime sono state contate all’interno di opifici. Un problema della sicurezza statica dei luoghi di lavoro che il terremoto ha portato drammaticamente alla ribalta. «Non è possibile – dichiara Antonio Mattioli della Cgil- morire mentre si lavora in fabbrica. Non è possibile che crollino fabbriche nuove. Questo terremoto ci dice che anche in Emilia si costruiscono delle fabbriche che non seguono le prescrizioni sismiche.
Questo ci fa ben pensare che la corruzione esiste al nord come al sud:non è possibile nel 3 millennio costruire ancora con vecchi sistemi, questo la dice lunga sui controlli.Ho degli amici a Mirandola, casa nuova e anche loro hanno avuti danni ingenti, dormono in macchina,è vergognoso si spendono soldi inutili, quando abbiamo l'italia non in regola con le normative Europee:massima comprensione per tutti i cittadini Emiliani, con l'augurio che tutto si risolva al più presto, e che non cadono nel baratro come all'Aquila.