Discriminazioni, condannato per diffamazione e violazione della privacy per aver rivelato l’omosessualità altrui
25 Luglio 2012Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
È assolutamente condivisibile, per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Dirittiâ€, sotto il profilo della esigenza di sanzionare chi rivela dati riguardanti la sfera sessuale di ogni cittadino, la sentenza n. 30369 del 24 luglio 2012 della Cassazione Penale che ha accolto il ricorso di un cittadino che aveva visto sbattuto in prima pagina il tradimento con un collega, condannando per diffamazione e violazione della privacy il giornalista che aveva provveduto a pubblicare la notizia.
Gli ermellini, hanno così ribaltato la sentenza della corte d’appello che aveva escluso la punibilità del giornalista in quanto la motivazione del provvedimento impugnato si rilevava incoerente con le norme sulla diffamazione in relazione all’esclusione dei presupposti della lesione del menzionato diritto, tutelato dal nostro ordinamento.