Superenalotto e calcetto, passioni che… portano in galera
1 Settembre 2009La passione per il calcio e per il SuperEnalotto è stata causa di noiei giudiziarie pèer due uomini. Entrambi, un abruzzese ed un romano erano colpiti da misure cautelari restrittive ed entrambi, a causa della passione per i giochi, si sono allontanati dalla abitazioni non ottemperando le prescrizioni dell’autorità giudiziaria.
Il primo episodio è avvenuto a Mosciano Sant’Angelo (Te) e protagonista della vicenda è G. G. 38enne di etnia ROM, ben noto alle Forze dell’Ordine per fatti di giustizia. L’uomo, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza con Ordinanza del Tribunale di Teramo, tra le prescrizione impostegli aveva quella di non rincasare dopo le 22.30.
Alle ore 22.30 di ieri sera, i Carabinieri della Stazione di Mosciano Sant’Angelo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Paolo Gentile, avendo accertato che il Rom non era in casa, immediatamente si sono messi alla sua ricerca e poco dopo, verso le ore 23.00 la sorpresa. I militari lo hanno trovayo in Piazza IV Novembre, ma non per strada, bensì all’interno di un campo da calcetto dove lui stesso stava giocando con la sua squadra, composta da tutti Rom, nell’ambito di un vero e proprio torneo. I Carabinieri di Mosciano pertanto, collaborati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Giulianova, hanno “fermato†la partita e “prelevato†l’evaso tra lo stupore degli altri “compagni†di squadra e di tutti i partecipanti. Il Guarnieri, che dopo le formalità di rito è stato associato alla Casa Circondariale di Teramo.
A Roma invece, un pregiudicato di 37 anni, sottoposto agli arresti domiciliari, è stato sorpreso dagli stessi agenti che lo hanno arrestato qualche tempo prima, all’interno di una ricevitoria di Ponte Mammolo. Inutile il tentativo di fuga, l’evaso è stato raggiunto e nuovamente arrestato. Ai poliziotti ha detto di essersi allontanato di casa solo per andare a giocare al Superenalotto.