Sanità in provincia di Frosinone, venti sindaci intorno ad un tavolo per affrontare le problematiche
5 Novembre 2012Si è riunita questo pomeriggio (lunedì 5 novembre 2012) la conferenza dei sindaci della sanità della provincia di Frosinone. L’assemblea si è svolta alla presenza di venti primi cittadini e del direttore sanitario, facente funzioni di direttore generale, Mauro Vicano. Nel dibattito che si è sviluppato si sono affrontate le problematiche della chiusura dell’ospedale di Anagni e delle criticità che riguardano il sistema sanitario provinciale.
“Voglio ringraziare – ha detto il sindaco di Frosinone e presidente della conferenza Nicola Ottaviani – tutti i sindaci che sono intervenuti. Si è trattato di un primo incontro con il quale si sono volute fare emergere in prima battuta le esigenze e le deficienze del sistema sanitario in provincia di Frosinone. La conferenza come organismo non ha potere gestionale, però, se riesce a svolgere appieno le funzioni che le sono assegnate dalla normativa vigente, può svolgere un ruolo concreto nelle scelte di politica sanitaria.
La ferma volontà che abbiamo è quella di valorizzare la Conferenza dei sindaci e di farle svolgere quel ruolo che non ha mai recitato, perché è la sede più opportuna in cui i sindaci e i comuni possano far sentire la propria voce in materia sanitaria, costituendo l’ideale interfaccia politico con la Regione che ha le responsabilità delle scelte nella sanità . Proprio allo scopo di evitare uno sterile abbaiare alla luna, abbiamo proposto al direttore generale facente funzioni Mauro Vicano, di poter valutare la bozza del nuovo atto aziendale, prima ancora che sia reso definitivo ed inviato all’autorità regionale. L’atto aziendale, infatti, è il documento amministrativo che corrisponde, in buona sostanza, all’atto di programmazione e di bilancio che viene adottato nelle amministrazioni locali per la realizzazione degli obiettivi di governo. Siamo fiduciosi del fatto che Bondi, il commissario della sanità regionale indicato da Monti, ascolti con attenzione le richieste che provengono anche dagli ospedali di periferia , evitando di far recitare alle strutture della capitale il solito ruolo di macchina fagocitante ed irrazionale nella ripartizione delle risorse finanziarieâ€.