Rifiuti romani; La SAF: “Impossibile raddoppiare i quantitativi, come richiesto dal Decreto Clini”
21 Gennaio 2013In merito alla vicenda concernente il Decreto del Ministro dell’Ambiente del 3 gennaio 2013, che dispone il trattamento di rifiuti solidi urbani dell’area di Roma presso l’impianto della SAF di Colfelice, il Presidente della SAF Cesare Fardelli precisa quanto segue:
Il 7 gennaio scorso il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Antonello Iannarilli e il Presidente della SAF Cesare Fardelli (con nota n.51 del 03.01.2013) sono stati convocati dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini presso la sede del Ministero. All’incontro erano presenti i
rappresentanti istituzionali di tutti gli Enti a vario titolo coinvolti, in particolare del Comune di Roma, della Regione Lazio e delle altre Province interessate. In quella sede il Ministro ha illustrato ai presenti il contenuto del Decreto per quanto riguarda, in particolare, la provincia di Frosinone. In quell’occasione, sia il Presidente Iannarilli che il Presidente Fardelli hanno contestato con fermezza e integralmente il contenuto del Decreto, con ripercussioni di cui si è avuta l’eco anche attraverso i mezzi di stampa e comunicazione a livello nazionale.
Doverosamente, il Presidente Iannarilli e il Presidente Fardelli, a seguito di tale incontro, hanno concordato la convocazione di un’assemblea dei Sindaci di tutta la Provincia che si è svolta presso la sede dell’Amministrazione Provinciale il 9 gennaio scorso (convocazione avvenuta con nota n. 1653/13 della Provincia di Frosinone in data 7 gennaio 2013). In quella sede i due rappresentanti istituzionali hanno esaustivamente relazionato sul contenuto e sugli esiti dell’incontro tenutosi presso il Ministero. Sull’impegno e sulla fermezza manifestati dal Presidente Iannarilli e dal Presidente Fardelli, i Sindaci presenti hanno espresso apprezzamento e, come esito dell’assemblea, è stato evidenziato e messo a verbale il totale dissenso dei rappresentanti istituzionali dei Comuni riguardo al Decreto così come formulato, con l’enunciazione di una serie di criticità riscontrate nel corso dell’assemblea stessa.
Al Presidente Fardelli in quella stessa sede è stata sollecitata la convocazione di un’Assemblea urgente dei Soci della SAF – ovvero gli stessi Sindaci dei 91 Comuni della Provincia – nella quale affrontare il delicato argomento dal punto di vista societario. Tale assemblea è stata puntualmente convocata con nota della SAF n. 17 del 9.01.2013 e si è svolta in data 11 gennaio scorso.
L’Assemblea, con il voto unanime dei Sindaci presenti, ha ribadito l’assoluta contrarietà al Decreto del Ministero dell’Ambiente (già espressa dal Presidente Iannarilli e dal Presidente Fardelli nei confronti del Ministro Clini nel corso dell’incontro dianzi menzionato), ritenendolo illegittimo e comunque gravemente lesivo degli interessi dei cittadini e del territorio della Provincia di Frosinone. Gli atti e le deliberazioni relativi sia all’assemblea dei Sindaci del 9 gennaio sia a quella dei Soci della SAF dell’11 gennaio, sono stati tempestivamente trasmessi sia all’Ufficio del
Commissario per il superamento della situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nel territorio della Provincia di Roma Goffredo Sottile, sia alla Regione Lazio e agli altri Enti deputati.
Il giorno 17 gennaio il Presidente Fardelli è stato convocato dallo stesso Commissario Sottile presso la Prefettura di Frosinone per un incontro al quale hanno partecipato, alla presenza del Prefetto Eugenio Soldà , anche il Presidente facente funzioni della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi, nonché rappresentanti della Regione Lazio e del Comune di Ceprano. Nell’occasione il Commissario Sottile ha ribadito le necessità che hanno generato il Decreto ministeriale e ne ha puntualizzato i termini, invitando i presenti, ciascuno per quanto di sua competenza, a mettere in atto le misure necessarie per l’attuazione di quanto disposto nel Decreto. Da parte del Presidente provinciale facente funzioni Patrizi e del Presidente Fardelli è stata nuovamente affermata, con uguale forza e senza tentennamenti, la loro assoluta contrarietà ,
supportata da quella espressa dai Sindaci nell’assemblea del giorno 9 gennaio. In aggiunta, il Presidente f.f. Patrizi e il Presidente Fardelli hanno chiesto al Commissario Sottile di farsi portavoce, presso il Ministro Clini, della possibilità di un ritiro del Decreto. Ciò in quanto, le esigenze rappresentate dal Prefetto Sottile (inviare un massimo di 400 tonnellate di rifiuti al giorno per un massimo di 120 giorni), renderebbero del tutto superfluo il ricorso all’impiego dell’impianto SAF. Infatti, quantitativi e tempi come quelli indicati nel Decreto, possono tranquillamente essere
trattati con soluzioni differenti da quelle prospettate. In adempimento del proprio ruolo istituzionale e per doverosa informazione di quanto emerso nel corso dell’incontro in Prefettura, il Presidente Fardelli ha ritenuto necessario e non derogabile convocare con urgenza una nuova assemblea dei Soci della SAF che è stata fissata per domani, martedì 22 gennaio.
In tutte queste sedi istituzionali e nella serie di incontri di cui sopra, il Presidente Fardelli, unitamente con il Presidente della Provincia Inannarilli e, successivamente, con il Presidente facente funzioni Patrizi, ha sostenuto con forza e lealtà le argomentazioni avanzate dai Sindaci del territorio, dando puntualmente esecuzione al mandato ricevuto dall’assemblea dei Soci. Si ribadisce che SAF, nella sua comunicazione n. 42 del 16 gennaio 2013 al Prefetto Sottile, ha esclusivamente adempiuto all’obbligo di comunicare la capacità residua di lavorazione (cioè quante altre tonnellate di rifiuti è in grado di lavorare il suo impianto), adempimento al cui rispetto era stata diffidata già in data 15 gennaio con protocollo n. 45 U.C.C.R.U. del Commissario Sottile. Nella citata comunicazione 42 del 16 gennaio 2013 SAF ha evidenziato con chiarezza che la quantità residua indicata è puramente teorica poiché la società , i suoi impianti, i suoi cicli di lavorazione, sono stati progettati e realizzati sulle effettive esigenze del ciclo dei rifiuti della sola Provincia di Frosinone.
E’ stato inoltre evidenziato che raddoppiare questi quantitativi, come richiesto dal Decreto, è praticamente impossibile poiché occorrerebbe aumentare il numero dei dipendenti, le ore di lavoro, le stazioni di pesatura.
Pertanto ogni illazione tesa ad avvalorare un comportamento contrario alla correttezza istituzionale e ai doveri di Presidente della società che dirige è priva di qualsiasi fondamento e tendente a screditare l’operato del Presidente Fardelli in un passaggio delicato e cruciale per la risoluzione della vicenda.
Cesare Fardelli, in questi giorni cruciali come durante tutto il suo mandato da Presidente della SAF, è dalla parte dei Sindaci e dei cittadini. Senza se e senza ma.