Consales: “Cassino aderisce alla proposta di modifica degli incentivi sulla raccolta differenziata lanciata dall’associazione dei comuni virtuosi”
30 Agosto 2013
L’Amministrazione comunale di Cassino ha aderito alla proposta, lanciata dall’Associazione dei Comuni Virtuosi, di modificare lo svantaggioso rapporto che ad oggi esiste tra Comuni e Conai (il consorzio che rappresenta tutti i consorzi di filiera degli imballaggi).
“Da uno studio della soc. Esper – afferma l’Assessore all’Ambiente Riccardo Consales – emergono dati di quanto la raccolta differenziata non porti benefici alle casse dei Comuni virtuosi che raggiungono e/o superano il 65% di differenziata. In vista della scadenza dell’accordo quadro ANCI-CONAI, è importante ripensare al meccanismo di finanziamento della raccolta differenziata, in modo da incentivare i cittadini e mettere in campo azioni volte alla riduzione delle tariffe.  È indispensabile che la raccolta differenziata diventi economicamente vantaggiosa per le famiglie ed i Comuni. Il nostro comune sta entrando finalmente nell’elenco dei comuni che attuano la raccolta differenziata ed ha intenzione di perseguire e applicare le buone pratiche che si stanno attuando in molti comuni italiani. L’obiettivo è quello di adottare la strategia RIFIUTI ZERO che verrà portata in consiglio comunale nel mese di settembre, e poi di passare nel 2015 alla tariffa a peso, altro traguardo importante per la riduzione dei costi nelle famiglie e per incrementare ancora di più le percentuali di raccolta differenziata”. Â
I dati sono inequivocabili: dall’ultimo dato disponibile riferito al 2011 si evince che i comuni avrebbero beneficiato di circa 297 milioni al lordo dei costi di preselezione (si stima che al netto di tali costi rimanga circa la metà ai comuni) a fronte del ricavo totale annuale del sistema Conai di 819 milioni di euro e che i corrispettivi che i Comuni ricevono dal Conai coprono solamente un terzo dei costi dei servizi di raccolta (nel 2011, in media, solo un terzo dei costi delle raccolte era sostenuto dai corrispettivi Conai per un campione in cui veniva raggiunto il 35% di RD mentre nei Comuni dove si raggiunge il 65% di RD il tasso di copertura dei costi è pari al 20% circa).
Emblematico, e davvero poco confortante, è il confronto con l’Europa. Se infatti in Italia per ogni tonnellata di carta conferita il Conai paga al Comune 42 €, in Francia lo stesso Comune ottiene 179 €, in Belgio 108 €, in Portogallo 135 €. Stesso discorso per plastica, alluminio, vetro, ecc.
Ciò che emerge da questa ricerca è, in conclusione, che solamente allineando i contributi nazionali rispetto a quelli degli altri paesi europei sarà possibile sostenere una gestione efficiente e sostenibile di questi servizi anche in Italia. Se si aumentano le quote di riciclo e si crea un mercato per le materie prime seconde si apriranno importanti prospettive occupazionali. Si calcola che una raccolta differenziata efficiente e diffusa in Italia potrebbe generare almeno 200.000 nuovi posti di lavoro distribuiti capillarmente in tutto il Paese. A fronte di tutto ciò al Governo si chiede di assumere le decisioni necessarie a modificare radicalmente una situazione che, oltre a rivelarsi insostenibile per gli enti locali, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari di uso efficiente delle risorse e la conseguente creazione di un indotto occupazionale del riciclo che il momento di profonda crisi economica richiede.