Candele e incenso a rischio tossicità : non fare affidamento alle etichette, meglio gli oli essenziali
29 Ottobre 2013Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.
Se prima le candele e gli incensi erano riservati ai luoghi sacri o per creare un’atmosfera contemplativa e a volte addirittura mistica anche per gli effetti parallucinogeni o quasi narcotici che l’accumularsi di fumi profumati generavano in chi vi si esponeva, ormai è divenuta una vera e propria moda consacrata, è proprio il caso di dirlo, in ogni dove: nelle case e nei locali pubblici, candele colorate e dalle forme più variegate, ma anche incensi per profumare gli ambienti di fragranze esotiche. Pochi però, pochissimi, a parte forse i soggetti allergici o infastiditi dai fumi, si sono interrogati se tali pratiche siano dannose per la salute.
Solo in Francia, proprio di recente, è addirittura intervenuto il governo che ha annunciato di prevedere di vietare, in pochi mesi, le candele profumate e gli incensi più inquinanti. Nel frattempo, però, è ovvio che risulta quasi impossibile per il consumatore, nel paese transalpino così come in Italia, riconoscere sugli scaffali un prodotto sicuro.
Perché è un dato pressoché certo che si tratti di un vero e proprio cocktail di sostanze chimiche che fuoriesce dall’incenso e dalle candele profumate, a volte anche tossico. Alcuni di questi prodotti, o meglio la maggior parte, appaiono a noi consumatori per lo più innocui, per la loro caratteristica intrinseca di trasmettere odori gradevoli nelle nostre case.
Il Ministero dell’ecologia ha allora annunciato mercoledì scorso un vero e proprio “piano d’azione sulla qualità dell’aria indoor†che prevede di vietare quelli che tra questi prodotti risultano più dannosi per la salute. E il dicastero in questione avrebbe già approntato una lista nera dei prodotti vietati, mentre gli ordini di divieto dovranno essere previsti nei prossimi mesi.
Una delle più potenti associazioni dei consumatori d’Oltralpe, l’UFC Que Choisir che ha condotto uno studio comparativo nel 2009 sulla tossicità di questi prodotti, ha rilevato come incensi e candele profumate possano emettere “particelle di formaldeide e benzene, due sostanze certamente cancerogene, alcuni acetaldeide, un possibile cancerogeno, toluene, un idrocarburo aromatico neurotossico, e ancora alcuni altri composti ritenuti sospetti per la nocività sulla salute.
I risultati hanno dimostrato che l’incenso era più dannoso delle candele per la salute. Ma come ha tenuto a precisare Ludivine Ferrer, direttore della Association salute ambientale (ASEF), al momento non esistono informazioni per i consumatori per scegliere prodotti innocui.
Quindi come scegliere prodotti innocui?
L’etichettatura di candele e incenso è illeggibile o d’impossibile comprensione per il consumatore medio.
Le sostanze chimiche tossiche generalmente non sono riportate sulle etichette. La menzione del benzene o della formaldeide non appare come tale. Se non si è esperti in chimica, è molto difficile valutare la tossicità del prodotto.
Attualmente, sia In Italia come nel resto dell’UE, non esiste alcun obbligo di etichettatura di candele e incenso sulle loro composizioni e emissioni inquinanti volatili, e quindi, non essendovi obblighi di legge o regolamentari, nessun produttore ha interesse a citare eventuali prodotti nocivi sull’etichetta. Comunque, è pur vero che è complicato stabilire l’effettiva tossicità a priori, poiché subiscono una trasformazione durante il loro utilizzo. In altre parole, la combustione provoca emissioni di sostanze che non sono contenute nei prodotti di origine. È quindi impossibile sapere leggendo l’etichetta, se è probabile che il prodotto emetta composti tossici.
Per porre rimedio almeno in parte alla situazione, il governo francese ha comunicato nel documento presentato mercoledì che “l’azione sarà proposta nel contesto della PNSE3 (NDR: il prossimo piano nazionale salute-ambiente), che sarà adottato nell’estate 2014, e che prevede l’etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti deodoranti (e tra questi incenso, candele) e prodotti per la cura personale”.
Alla luce di questa presa di posizione a tutela della salute da parte dell’esecutivo francese in un settore evidentemente non regolamentato né negli stati membri né nel resto dell’UE, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Dirittiâ€, prima che l’Italia e le istituzioni europee prendano atto che è necessario intervenire con un regolamento comune in materia di prodotti deodoranti attraverso l’introduzione dell’obbligatorietà generalizzata di un’etichettatura più trasparente ed il divieto immediato di prodotti nocivi, la nostra associazione che si occupa anche della tutela dei consumatori e della salute dei cittadini, rileva ed è d’accordo con le ong francesi che hanno stabilito come non sia generalmente raccomandato l’uso d’incenso o di candele profumate.
Gli studi effettuati che abbiamo accennato, infatti, hanno dimostrato che questi prodotti presentano gravi rischi per la salute anche quando vengono utilizzati solo una volta al mese, così come fa il 15% dei francesi, ma anche una gran parte degli italiani.
Lo “Sportello dei Dirittiâ€, sulla falsariga di quanto evidenziato da autorevoli istituzioni transalpine, per sopperire all’esigenza di deodorare gli ambienti con profumi simili a quelle dei prodotti su evidenziati, raccomanda gli oli essenziali, che possono essere diffusi nell’aria con un sistema di piccola ventilazione o con degli umidificatori. Sono, infatti, prodotti sicuri e sono sempre più facili da trovare in vendita al dettaglio.