Femminicidio, gettata dal marito giù dalle scale, la donna lo aveva denunciato e fatto condannare
8 Marzo 2014Anni di litigi, di botte, di denunce e anche di condanne in primo grado; una storia già scritta quella che è culminata, tra giovedì e ieri, con un vero caso di femminicidio proprio alla vigilia della festa della donna. La morte di Silvana Spaziani, 46enne di Veroli, sarebbe avvenuta, secondo una prima versione del marito, Sebastiano Fedele, 45 enne, cadendo accidentalmente dalle scale, giovedì sera. Ieri pomeriggio, interrogato per tre ore dai carabinieri della stazione di Veroli e da quelli della compagnia di Alatri, l’uomo ha ammesso di aver spinto la donna durante una lite, ma non con l’intenzione di farle ruzzolare i 13 gradini della scala interna alla loro abitazione in via in via Mignardi in località Giglio a Veroli. Dopo quello che lui sosteneva essere un incidente, avrebbe raccolto la moglie ferita mettendola a letto. Poi, alle tre di notte si è accorto che la donna era morta. Per questo ha chiamato l’amico che lavora per un’agenzie di pompe funebri chiedendo di preparare il funerale. Al loro arrivo, però i dipendenti dell’agenzia si sono accorti che qualcosa non quadrava, le tracce di sangue, le ferite, una situazione sospetta per la quale era consigliabile avvisare i carabinieri. Sospetti fondati dato che, in seguito all’interrogatorio, è emerso che l’uomo avrebbe spinto la donna dalle scale e, nel corso dell’ispezione della casa poi sequestrata, sono state trovate macchie di sangue non compatibili con il racconto. Attenzionata anche una sbarra di acciaio con cui, non si esclude, che la donna possa essere stata picchiata ed infatti, gli investigatori sospettano che la donna sia volata giù dalle scale proprio a conclusione di una serie di colpi ricevuti. Restano però ipotesi che dovranno essere confermate dall’autopsia che si svolgerà la prossima settimana e i rilievi del Ris. Tra i due, sposati da 24 anni, i rapporti sono sempre stati difficili. La morte per distrofia muscolare del figlio 14enne avvenuta 8 anni fa, ha acutizzato i problemi economici. Lui era già stato denunciato dalla moglie per violenze domestiche nel 2009 e condannato in primo grado alla pena di un anno di carcere a cui aveva fatto appello. Da allora nessuna denuncia e tre anni fa, da Torrice si sono trasferiti nella casa di Veroli dove, però, secondo i carabinieri e le testimonianze dei vicini, i maltrattamenti sarebbero continuati. Lei, però, complice anche un difficile rapporto con la famiglia d’origine, se avesse pensato di lasciare il marito, probabilmente non avrebbe saputo dove andare. Adesso il marito è in carcere a Frosinone accusato di omicidio.