La “Maratona di Primavera” lascia solo sporcizia e rifiuti alla villa comunale. Cassonetti pieni al Cimitero Polacco
28 Aprile 2014Dopo la “Maratona di Primavera†di venerdì 25 aprile e la sporcizia abbandonata per due giorni nella villa comunale infuriano le sacrosante polemiche sul modo e sulle responsabilità in cui il parco pubblico cittadino è stato lasciato. Le proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, Fare Verde, Fiab e Italia Nostra, non si placano. Lo stato di sporcizia e di abbandono dopo la manifestazione, organizzata dal Cus, è uno schiaffo alla città , al decoro e soprattutto all’igiene e alla salute dei cittadini. “È uno schifo ” il commento addolorato di un cittadino “Io adoro correre al mattino nella Villa ma così è degradante”. Solo questa mattina, la De Vizia ha provveduto a rimuovere la montagna di rifiuti lasciati, anche dall’inciviltà di molti nostri concittadini, nell’unico parco della città dopo la manifestazione di venerdì. Come si sia potuto aspettare oltre due giorni per ripulire la villa comunale è inspiegabile, ma è inspiegabile la latitanza dell’assessorato all’ambiente su una simile vicenda di degrado e sporcizia. A chi spettava ripulire dai rifiuti la villa comunale? Se lo chiedono le associazioni ambientaliste, ma se lo chiedono i cittadini. La Fiab e Fare Verde hanno presentato sabato un esposto chiedendo la chiusura del parco pubblico cittadino per “ragioni igienico-sanitarie†che puntualmente l’amministrazione comunale ha ignorato. Le due associazioni hanno rincarato la dose chiedendo le dimissioni del sindaco Petrarcone e dell’assessore Consales per questo grave attentato al decoro della città e alla salute dei cittadini. La manifestazione, inoltre, si è svolta in prossimità di un evento di importanza mondiale come la proclamazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a santi e che, indubbiamente, ha portato migliaia di pellegrini da Roma anche nella nostra città . Quella situazione di degrado e sporcizia ha sicuramente rappresentato un pessimo biglietto da visita per Cassino. Una situazione analoga, ma di gran lunga peggiore, si è avuta questa mattina al Cimitero Miltare Polacco di Montecassino dove le migliaia di turisti presenti non hanno potuto fare a meno di notare i cassonetti dei rifiuti stracolmi e maleodoranti. Un ennesima pessima figura del turismo nostrano per quei luoghi sacri e della memoria. Durissimo il giudizio sul degrado alla villa comunale anche del rappresentante di Italia Nostra, Angelo Spallino. “È vergognoso il modo come è stata lasciata la Villa Comunale di Cassino dopo la Maratona di Primavera – scrive Spallino – sia dai cittadini, sia dagli amministratori, sia dagli organizzatori dopo due giorni dalla manifestazione organizzata dal Cus, per l’ennesima volta la Villa è piena di rifiuti urbani indifferenziati”. Il rappresentante di Italia Nostra sottolinea anche la pericolosità sotto l’aspetto igienico sanitario. “Sicuramente – prosegue Spallino – assisteremo al solito palleggiamento di competenze e responsabilità per poi finire ad ascoltare frasi tipo “si sono spiegati male” degli organizzatori ed “hanno capito male” da parte della Amministrazioneâ€. “In realtà Italia Nostra – sottolinea ancora Spallino – venerdì sera ha espressamente chiesto al numero due del Cus Cassino chi avesse l’obbligo della pulizia post manifestazione e la risposta è stata che gli accordi prevedevano che la pulizia sarebbe stata assicurata dal Comune. E questi sono i risultati – conclude Spallino – di accordi poco chiari probabilmente frutto di assoluto disinteresse per la cosa pubblicaâ€. Sicuramente la vicenda non si concluderà in breve tempo e le polemiche andranno ancora avanti, forse nella vana ricerca, difficile, di trovare le responsabilità e capri espiatori. Quel che è certo, ancora una volta, che accordi poco chiari hanno ridotto l’unico parco cittadino ad una discarica in un giorno che doveva essere di festa e di sport. Ora ci avviciniamo al 1° maggio e alla ‘Giornata dell’Arte’ speriamo che lo stesso spettacolo indecoroso non debba ripetersi!
F. Pensabene
Foto A. Ceccon