Cercano tesori con il metal detector nella necropoli, sorpresi dai carabinieri a San Biagio
11 Maggio 2014Sono saliti di buon’ora tra San Biagio Saracinisco e Vallerotonda, armati di metal detector per “battere†il sottosuolo di una zona nota per essere stata necropoli in un periodo compreso tra il settimo e terzo secolo avanti Cristo ma anche per essere stato fronte di battaglia tra tedeschi e alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Non è chiaro cosa cercassero, se tesori archeologici o residuati bellici, fatto sta che hanno trovato i carabinieri della compagnia di Cassino. Erano in cinque, tra i quali anche il sindaco di una cittadina della Campania, sorpresi con i rilevatori di metalli e alcuni oggetti arrugginiti risalenti al secondo conflitto, pare una scatola di sardine ed alcune schegge. Nella zona è frequente l’attività di scavi clandestini. Tanti sono stati i siti profanati da tombaroli alla ricerca di oggetti preziosi da rivendere nel sempre ricco mercato clandestino. I cinque sarebbero stati invitati a cambiare tipologia di passione.
Buon giorno, sono Luciano Bucci, il Sindaco coinvolto in questa vicenda, ci sono alcuni aspetti che ci tengo a chiarire in quanto dalla lettura di questo articolo, già dal suo titolo, si evincono verità distorte al limite del diffamatorio. Innanzitutto, per onor di cronaca, io sono Sindaco di Conca Casale provincia di Isernia, in Molise, detto ciò, come già abbondantemente spiegato e accertato dalle forze dell’ordine, noi non siamo “tombaroli” ne “cercatori di tesori”, bensì siamo un’associazione di ricercatori, riconosciuta a livello internazionale, denominata “Winterline Venafro ONLUS” e ci occupiamo SOLO ed ESCLUSIVAMENTE di ricerche sulla seconda guerra mondiale. Tali ricerche le svolgiamo ormai da decenni, in pieno rispetto delle regole, e ci hanno permesso di realizzare un museo a Venafro (IS) che riscuote sempre piu’ successo. Il nostro impegno è quello di mantenere viva la memoria della seconda guerra mondiale e per fare ciò collaboriamo con le amministrazioni, e il Sindaco di San Biagio, il Dott. Iaconelli, è una di queste e ci conosce, e con le associazioni di veterani ed ex combattenti Italiane ed estere. Precisato ciò, il fatto in questione è avvenuto in questi termini: Noi non sapevamo di trovarci in zona archeologica, che oltretutto risulta non segnalata da alcun cartello neanche all’imbocco delle vie d’accesso, e sono ancora convinto che l’area delle nostre ricerche non interessi alcun sito archeologico o necropoli; inoltre noi non eravamo in possesso di nulla che possa far pensare ad un’eventuale collegamento con “tombaroli” e pertanto non voglio che il mio nome e quello dei miei collaboratori venga affiancato a cio’. In conclusione poi, sull’ “invito a cambiare passione” rispondo con i fatti, dopo anni di sacrificio e dedizione che hanno permesso la realizzazione di un museo visitato da oltre 8000 persone fin’ora e il plauso di tutti i livelli istituzionali e delle associazioni estere e ci hanno permesso di essere annoverati tra gli storici della seconda guerra mondiale piu’ preparati del territorio, non è un “equivoco” mal rappresentato che fermerà la nostra passione. Per chi volesse sapere chi siamo e cosa facciamo VERAMENTE, lo invito a visitare il nostro sito http://www.winterlinevenafro.it
Al sindaco Bucci e ai suoi collaboratori vanno i nostri auguri di poter continuare la loro iniziativa in maniera proficua, ma anche in sicurezza. E’ necessario, però, precisare che nell’articolo pubblicato ieri, si faceva riferimento ad un gruppo di persone che attrezzate di metal detector si aggiravano in una zona di grande interesse archeologico dove, da tempo, sono in corso episodi di scavi abusivi finalizzati a recuperare beni di interesse storico da introdurre sul mercato nero. A nostro avviso bene hanno fatto i carabinieri a intensificare i controlli per arginare il fenomeno. Nell’articolo, inoltre, abbiamo riferito l’esito negativo di quel controllo e cioè che i carabinieri hanno trovato in possesso dei cercatori oggetti di tutt’altra natura che archeologica. Insomma non abbiamo dato del “tombarolo†a nessuno (…si evincono verità distorte al limite del diffamatorio). Se un sabato sera il sindaco venisse fermato per un controllo stradale e venisse sottoposto all’alcool test con esito negativo, non credo che il giorno dopo voglia replicare ad un articolo giornalistico che ha trattato di controlli alla circolazione stradale riferendo degli esiti. Poi, per la sua attività di ricercatore di oggetti di tipo militare, facesse come vuole nei limite previsti dalla legge. Da parte nostra, e questo lo vogliamo dire, non crediamo sia prudente ripercorrere zone interessate dal conflitto con un rilevatorte di metalli. Uno scavo, anche se piccolo, per verificare il segnale di presenza metallica nel sottosuolo, potrebbe nascondere insidie legate a ordigni ancora pericolosi. Del resto, per fare determinate operazioni, si ricorre ancora agli artificieri dell’Esercito. Ma questo è il nostro parere.
Ermanno Amedei
E’ chiaro che da parte sua ci sia la volontà di difendere il suo articolo, ma, come detto anche dalle forze dell’ordine, non essendoci stato alcun reato ne alcun tipo di azione nei nostri confronti, non è ben chiaro lo scopo di tale articolo con tale titolo che, se per lei risulta evidentemente non diffamatorio, per altri un po’ meno… e con il mestiere che fa saprà certamente che la diffamazione è sempre in base alla sensibilità di chi la riceve. Detto ciò apprezzo il suo consiglio di stare attento, d’altronde collaborando anche con l’Esercito molte volte ci è stato ripetuto, e la invito a venirci a trovare, cossicchè si renda conto anche lei che non siamo “cercatori della domenica”.
Accetto il suo invito a venirla a trovare e lo farò quanto prima. Per quanto riguarda il mio articolo non credo necessiti di difese d’ufficio. Mi permetta, è scritto in maniera chiara e allo scopo di riferire di un’attenzione alta contro i “Tombaroli”. Non è il suo caso, ma proprio perché il fenomeno esiste, non perderò occasione per parlarne ogni volta che me ne capita l’occasione. Mi permetta ancora – La diffamazione non è soggettiva, o c’è o non c’è. Lei avrà chiara la differenza tra una divisa militare tedesca da quella inglese; io invece faccio questo mestiere da un tempo sufficiente per avere ben chiare le possibili situazioni che mi possono capitare e sono: l’aver offeso qualcuno per un errore, con la necessità di scusarmi e riparare; l’aver offeso qualcuno per aver scritto una cronaca corretta ma scomoda per questo qualcuno al quale, comunque, devo assicurare il diritto di replica che a lei è stata pienamente concesso. Ovviamente la sua è la seconda ipotesi. E’ un mio pensiero, poi, anche se non le piacerà , che queste ricerche non andrebbero fatte da civili, né della domenica, né del lunedì. Inoltre mi informerò per capire se è legale o meno cercare e raccogliere residuati di qualsiasi genere su proprietà demaniali o comunali.
Ermanno Amedei
Se non fosse legale ciò che facciamo a quest’ora sarei in carcere a vita… Lo stesso sabato di questo episodio le forze dell’ordine ci avrebbero denunciato non crede? L’aspetto a Venafro quando vuole così parliamo di noi e vedra’ che ci apprezzerà anche lei per il nostro operato. Saluti
Buongiorno a tutti! Volevo farvi una domanda: dopo questo botta e risposta tra un sindaco e un giornalista siete riusciti a capire se e legale???????
E’ chiaro che lei non sa nulla di queste cose, ed e’ evidente il suo atteggiamento pregiudizievole, una volta che si sarà informato si renderà conto da solo di come stia mistificando il nostro operato. Il fatto che sia legale lo dimostra sia che le forze dell’ordine non hanno proceduto su nulla sia il fatto che da dieci anni abbiamo un museo che collabora con le istituzioni. Detto ciò la invito anche a capire che fare questo tipo di ricerca non significa solo scavare ordigni, che lasciamo fare a chi e’ preposto, bensì significa strappare all’abbandono e alla distruzione le testimonianze della nostra storia. La saluto e mi auguro capisca che scrivere un titolo così senza alcun fatto concreto alle spalle e’ a dir poco sconveniente.
Sindaco, con tutto il rispetto, questa diatriba dimostra, invece, solamente una cosa: che lei è un permaloso e che soffre un tantino di manie di onnipotenza. Farle un controllo, come hanno fgatto i carabinieri sabato, le è sembrato evidentemente un atto di “lesa maestà “. Noi non siamo d’accordo. Bene hanno fatto i militari a controllarla, come bene fanno a controllare chiunque, in un terreno comunale o demaniale (meglio ancora se di interesse archeologico come nel suo caso) viene sorpreso con un metal detector. E’ quello che abbiamo scritto nell’articolo che tanto pruritro le ha creato ma è quello che scriveremo ancora ogni volta che capiterà di doverlo fare, anche se la cosa la riguardasse nuovamente. Con le notizie che pubblichiamo non mistifichiamo il suo operato, ne la verità , ma facciamo cronaca anche quella che a lei, evidentemente, non piace. Per quanto riguarda la sua passione, mi deve permettere di avere dei dubbi sulla sicurezza; se lo strumento le segnala qualcosa, come è accaduto sabato, lei non chiama gli organi preposti ma scava. Invece della scatoletta alimentare, come è avvenuto sabato, avrebbe potuto trovare un ordigno. Lei dirà “la vita è mia ci faccio quello che voglio” ma sul fatto che la Legge glielo permette, su un terreno demaniale o comunale, francamente ho qualche dubbio che approfondirò non appena ne avrò l’occasione. Adesso però, mi permetta di chiudere questo inutile botta e risposta, anche perché, credo, abbiamo entrambi da fare.
Ermanno Amedei
Facendo metal detecting, la legislazione italiana stabilisce che ci si informi e si procuri le previste carte (con indicate le aree di interesse archeologico) presso il comune ove si va ad effettuare la ricerca.
Se sorpresi in area di interesse archeologico con un metal detector,be, si rischia pene non indifferenti…anche se non si è li per cercare reperti antichi…
Tra parentesi anche oggetti con più di 50 anni vanno dichiarati e consegnati, in quanto di proprietà dello Stato.