Giustizia alla teutonica, il caso Ecclestone: se hai i soldi e paghi non sei un criminale
22 Agosto 2014di Max Latempa
Qualche giorno fa in un paese membro della Unione Europea chiamato Germania, un signore di nome Bernie Ecclestone ha pagato 74 milioni di dollari al tribunale della Baviera per evitare una condanna per corruzione che lo avrebbe portato in galera per almeno 5 anni.
E’ stato accertato che aveva pagato una tangente di 44 milioni dollari a Gerhard Gribkowsky, allora direttore della banca Bayern LB.
Ecclestone, che è uno degli uomini più ricchi d’Europa, ha accettato subito la proposta del giudice Peter Noll. Ha un patrimonio di svariati miliardi di euro ed ha 84 anni.
In questo caso l’ articolo 153a del codice tedesco gli permette di non essere considerato né colpevole né innocente.
Dopo aver pagato, ha detto bye bye ai cronisti e se n’è andato in limousine.
Immaginiamo ora se la stessa cosa si fosse verificata in Italia.
Con una legge del genere il carcere non lo vedrebbero mai mafiosi, camorristi, ndranghetisti, politici e faccendieri di ogni sorta.
La Germania, che è un paese finto, creato nel dopoguerra dalle multinazionali americane e tenuto in piedi dalla CIA, si permette pure di farci la predica su tutto. Soprattutto sul nostro debito pubblico.
Quanti criminali hanno beneficiato fino ad oggi dell’ articolo 153a in Germania?
Vorremmo saperlo, cari amici teutonici, perché se con l’ Europa unita il nostro debito vi preoccupa tanto, allora a questo punto anche noi siamo un tantino preoccupati dei vostri crediti.
Perché noi siamo ancora il paese di Falcone e Borsellino, mentre da voi i giudici fanno i cassieri.