Fiori amari davanti al tribunale di Cassino, a ricordo delle sentenze maldigerite
27 Novembre 2014Il gesto inusuale di uno, spesso, diventa tendenza anche per altri e se dovesse diventare tendenza il gesto di una mamma di porre i fiori davanti al tribunale di Cassino per ricordare il figlio morto e “urlareâ€, fosse anche con la sola scritta su un biglietto, quella che lei ritiene essere una ingiustizia subita, il palazzo di giustizia diventerebbe un sacrario. Accade proprio a Cassino, in questi giorni, che una parente, pare fosse la madre, di un ragazzo moro nel 2006 ad Isola del Liri nel corso di un incidente stradale, ha posto un fascio di fiori al cancello che da acceso al tribunale in piazza Labriola con su un messaggio dolorosamente polemico “S. F. vittima della strada nel 2006 e vittima dello Stato nel 2013â€.
Il ragazzo morì nella città della cascata impattando con la sua auto contro un autobus guidato da un Cassinate. Il processo per omicidio colposo del conducente del mezzo è terminato con una assoluzione. Non entriamo, ovviamente, nel merito del giudizio. Il fatto di cronaca che a nostro avviso va segnalato è il dispiacere del genitore che non ha condiviso quella sentenza volendo dimostrare il suo disappunto con il gesto polemico, eguagliato, però da altri. Il giorno dopo, infatti, i fasci diventano due e a porre il secondo è sempre una donna, probabilmente la madre di una ragazza di Cervaro vittima di un altro incidente sulla strada avvenuto nel 2010 sulla Cassino Formia ad Ausonia quando in sella alla moto del fidanzato, si schiantarono contro una vettura che, pare, gli avesse tagliato la strada. I due giovani morirono. Il conducente della vettura, accusato di omicidio colposo, ha patteggiato la pena ad otto mesi di reclusione, ovviamente pena sospesa. Una decisione giudiziaria anche questa mal digerita e il biglietto sul fascio di fiori lo rimarca con durezza a chiare note: “M. R. vittima della strada 2010, il tuo assassino con il patteggiamento è liberoâ€.
Se non si entra nel merito di una causa è lecito e legittimo non entrare e pubblicare pensieri e parole soprattutto quando non si conoscono i fatti. Prima di pubblicare un articolo ponderate le cose.
La nostra unica intenzione, da cronisti, è stata raccontare quello che potrebbe diventare un fenomeno: fiori amari per una decisione del tribunale ritenuta non giusta. Siamo leggittimati a farlo perché il gesto di esporre fiori davanti al tribunale è pubblico.