Ciociari, gente litigiosa. Lo dice lo studio dell’Eures sulla pubblica sicurezza
3 Marzo 2015Ciociari, gente litigiosa. Lo conferma lo studio Eures sulla pubblica sicurezza che affonda una appendice anche sui rati minori. Si tratta di violenza quotidiana, quali lesioni dolose, ingiurie, percosse e minacce, che, pur costituendo fattispecie di reato meno gravi sotto il profilo penale rispetto agli omicidi e alle violenze sessuali, contribuiscono tuttavia a determinare la percezione di sicurezza dei cittadini. Si tratta, inoltre, di reati particolarmente frequenti, che spesso sono un preludio allo sviluppo di comportamenti criminali più gravi e violenti. Ciò premesso, i reati di violenza quotidiana, dopo una progressiva crescita fino al 2012, registrano nel 2013 una lieve inversione di tendenza, con una riduzione del 6,1% sul fronte regionale (20.383 reati). Rispetto al 2009, tuttavia, nel Lazio si evidenzia un incremento complessivo pari al 23,3% (+2,6% in Italia).
La riduzione della litigiosità a livello regionale nell’ultimo biennio trova conferma in quasi tutte le province del Lazio, in particolare a Roma, che vede una riduzione dell’8,1% (da 14.446 a 13.282 denunce), seguita da Rieti (-5,1%), Latina (-4,4%) e Viterbo (-1,0%), con la sola eccezione di Frosinone, che, con 10 denunce in più rispetto al 2012, evidenzia un leggero aumento (+0,4%). Insomma, nella provincia di Frosinone si litiga di più e si finisce per fare a questioni o liti verbali creando i presupposti per il reato di ingiurie o calunnie, se non addirittura si finisce alle mani arrivando a creare i rischi di denunce per il reato di lesioni.
Un altro aspetto che emerge dallo studio Eures mette, questa volta, “l’aureola†al comune capoluogo che raccoglie sì, una grossa fetta dei reati complessivi della Provincia, ma con una distinzione importante da fare e che lo rende il capoluogo laziale meno violento del territorio che lo circonda. Delle 14.095 denuncie raccolte dagli uffici di pubblica sicurezza, carabinieri, finanzieri della provincia, nel corso del 2013, solo 2.880 (il 20,4%) sono stati raccolti nel perimetro comunale di Frosinone; 11.215 reati sono stati commessi negli altri comuni totalizzando un 79,6%. Un dato più o meno in linea con gli altri capoluoghi di provincia laziali eccezion fatta per la Città Capitale che catalizza il 77,4% dei reati commessi in tutta la provincia Romana. C’è però un dato che fa di Frosinone un il Capoluogo meno violento rispetto alla propria provincia. Se il dato relativo ai reati predatori è in linea con la tendenza del dato complessivo (a Frosinone città vengono commessi il 24,5% dei complessivi reati predatori), discorso diverso va fatto per i crimini violenti. La provincia di Frosinone, infatti, ha totalizzato nel 2013 ben 590 reati classificati come violenti; di questi solo 54 sono stati commessi nel comune capoluogo che in percentuale fa appena il 9.2% contro i 536 fatti violenti commessi negli altri comuni della Ciociaria (90,8%). Roma, su questo argomento mantiene il 63,5%, ma anche Latina catalizza il 26,8% dei crimini violenti della sua provincia, Rieti il 33,5% e Viterbo il 24,5%. Insomma, a Frosinone si ruba come altrove, ma a buon titolo, sembra essere il capoluogo meno violento soprattutto rispetto al territorio che lo circonda.
Er. amedei