Manoleste nel deposito di Autogrill ad Anagni, indagati 6 dipendenti
19 Maggio 2015Rubavano all’interno del deposito della società Autogrill di Anagni. Ad incastarli sono state le indagini svolte dai carabinieri della compagnia di anagni comandata dal capitano Camillo Meo. Si tratta del F.G., B.F., entrambi 52enni di Anagni, rispettivamente autotrasportatore ed addetto al deposito, M.N., 35enne di Napoli, D.F.S, 37enne di Alatri, entrambi autotrasportatori, B.M., 46enne di Torre del Greco (NA), addetto al magazzino e M.R., 53enne di Anagni titolare di attività commerciale, poiché ritenuti responsabili di “concorso in furti continuati, perpetrati con destrezza all’interno di deposito per il quale, a vario titolo, lavoravanoâ€.
Per loro è stata eseguita questa mattina una ordinanza di applicazione misura cautelare dell’obbligo di dimora. Ad innescare le indagini è stata una denuncia nel mese di agosto 2014 presentata dai responsabili della “Società Cooperativa Lupa Romanaâ€, che gestisce la movimentazione merce presso il deposito. Gli indagati avevano creato un perfetto sistema di sottrazione e carico sui TIR della merce asportata che occultavano all’interno di altri cartoni vuoti, così come, secondo gli investigatori, avrebbero ampiamente e chiaramente evidenziato le riprese video prodotte da un sistema di telecamere appositamente installate dagli operanti.
L’indagine aveva già consentito l’arresto, il 5 novembre 2014, di F.G. ed il deferimento in stato di libertà di B.F., poiché colti nella flagranza del reato di “furto aggravato in concorsoâ€, avendo individuato e sequestrato all’interno di autocarro condotto dal F.G. la presenza di merce (prodotti surgelati e caramelle) asportata poco prima dal deposito con la complicità di B.F.. In quella circostanza le perquisizioni domiciliari effettuate presso le abitazioni dei due consentivano di rinvenire consistente merce (nr.12 bancali di prodotti alimentari ed altro) risultata asportata nel tempo sempre dallo stesso magazzino, per un valore di circa 45 mila euro. Le investigazioni, condotte mediante attività tecniche e attraverso tradizionali metodologie investigative, permettevano altresì di raccogliere inconfutabili elementi anche a carico di M.F., il quale, gestendo attività commerciale acquistava la merce sottratta per poi ricollocarla sul mercato. Anche in questa circostanza veniva rinvenuta e sequestrata parte della refurtiva. Il valore complessivo della merce sottratta nel tempo dal deposito ammonta a circa 100mila euro.