Spedita dall’Etiopia, sequestrata una tonnellata di Khat, la droga dei poveri
8 Ottobre 2015La diffusione delle sostanze di nuova generazione, che si affiancano a quelle che ormai da decenni hanno invaso il purtroppo fiorente mercato del consumo di droga, ha conseguentemente innalzato ulteriormente la soglia di attenzione dei militari della Guardia di Finanza di Malpensa.
L’ultima brillante operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle di Malpensa, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e l’USMAF, (Ufficio Sanità Aerea) trae origine da una notizia appresa dalle cd “fonti aperte†ed inerente un maxi sequestro di Khat, operato a Zurigo dalle locali Autorità doganali nella scorsa primavera, proveniente principalmente dall’Africa orientale. Si è pertanto provveduto a monitorare e ad intensificare i controlli sulle spedizioni postali provenienti dallo scalo etiopico e dirette all’hub varesino.
Tra luglio ed ottobre di quest’anno, presso l’Area Cargo dell’aeroporto di Malpensa, sono state poste sotto sequestro oltre n. 100 spedizioni postali, tutte provenienti dall’Etiopia, per un totale di oltre 935 Kg circa di Khat, la cosiddetta “droga dei poveri†in quanto poco costosa ma ugualmente pericolosa per la salute e le cui foglie essiccate erano state fatte passare per tè, henné o spezie.
Si tratta di un’essenza naturale costituita dalle foglie del Catha Edulis, un arbusto originario delle regioni orientali dell’Africa, ma assai diffuso nella penisola Arabica e che contiene i principi attivi catinone e catina. Le foglie di questa pianta contengono un alcaloide dall’azione stimolante che causa stati di eccitazione e di euforia e che provoca forme di dipendenza, tanto da essere introdotta nel 1980 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le sostanze stupefacenti. Il consumo di questa sostanza avviene tramite la masticazione delle foglie ed il prodotto migliore è quello che si ottiene dalle foglie giovani ed integre, quindi più tenere.
In questo modo produce euforia, logorrea, eccitamento, insonnia, effetti afrodisiaci spesso di tipo illusorio, diminuzione del senso di fatica, del dolore, della stanchezza mentale e della fame. Tutti questi effetti producono dipendenza, essenzialmente psichica; infatti, contrariamente a quanto accade per la dipendenza comune da amfetamine, il Khat non produce assuefazione e la comparsa di sintomi da astinenza è piuttosto rara.
Dall’inizio dell’anno, sono stati, inoltre, tratti in arresto n. 5 passeggeri presso i due Terminal aeroportuali (n. 2 di nazionalità romena, n. 1 etiope, n. 1 somalo ed n. 1 britannico) tutti provenienti da Addis Abeba (Etiopia) e trovati in possesso di oltre 220 chilogrammi di Khat, celati all’interno di valigie. Il totale complessivamente sequestrato ammonta a oltre 1.100 kg. .
Un importante risultato ottenuto grazie all’attenzione ed alla professionalità dei finanzieri, anche alla luce del particolare tipo di sostanza rinvenuta e che testimonia ancora una volta come l’aeroporto varesino venga sempre più utilizzato, per la sua posizione strategica e per i rilevanti collegamenti internazionali che assicura, come centro di snodo di traffici illeciti.