La pensione d’oro di Vendola e la “monarchia” della Casta. Italiani ed europei sudditi dei politici
12 Ottobre 2015di Max Latempa
L’ ex Governatore della Puglia, Nichi Vendola, andrà in pensione a 57 anni a 5.618 euro lordi al mese e dopo aver versato solo dieci anni di contributi. Inoltre la Regione Puglia gli ha staccato un assegno di 198.800 euro come ricompensa di fine mandato.
Questa notizia deve far riflettere seriamente gli italiani sullo stato di cose nel nostro paese.
Non si può più sorridere di fronte a meccanismi del genere che ben fotografano il solco che si è scavato tra la casta degli eletti e la gente comune.
Bisogna considerare che quello di Vendola non è solo un caso isolato e che può riguardare il privilegio di uno o di pochi, ma è stata ed è tutt’ ora una prassi consolidata che riguarda politici e funzionari statali che hanno fatto per sé leggi e norme che poco hanno a che fare con la democrazia e che molto sono ispirate invece alla monarchia.
Gli americani hanno ragione quando dicono che noi europei mai ci libereremo dell’ idea intrinseca di essere sudditi, a prescindere dalla forma di governo che abbiamo scelto.
Subiamo i capricci, i vizi e l’ incapacità dei nostri politici con rassegnazione, li temiamo e li aduliamo come se fossero esseri superiori . Il Presidente della Repubblica vive al Quirinale come se fosse un re, con arredi e servitù degne dei Savoia. Il presidente dell’ Europarlamento, il tedesco Schultz, ha uno staff di 35 persone al seguito, tra cui due autisti ed un valletto privato con giacca a code che lo aiuta chissà a far cosa.
I deputati ed i senatori hanno stipendi e vitalizi degni del principe Carlo d’ Inghilterra. Il sindaco di una nostra città medio-grande percepisce uno stipendio più alto di quello del Presidente degli Stati Uniti.
Ci renderemo mai conto che invece i politici sono nostri dipendenti e che sono pagati per far funzionare le cose?
Quando realizzeremo definitivamente che si tratta di persone che si sono proposte volontariamente per svolgere questo ruolo per la collettività e che, pertanto, devono mostrare in ogni momento la responsabilità che si sono assunti e dare per primi il buon esempio?
Questi politici, tutti, non hanno saputo evitare nessuno dei grandi problemi con cui la gente sta facendo i conti sulla propria pelle ogni giorno: crisi economica, immigrazione, delocalizzaizione, corruzione, pressione fiscale inaudita.
Eppure continuano a comportarsi e sentirsi intoccabili, come l’ Ancien Régime della Francia del diciottesimo secolo.
Ogni tanto bisogna ricordarsi che l’ Italia è una Repubblica dal 2 Giugno 1946.
Se non fossimo distratti da reality show, sermoni ecclesiastici medievali e cartelle di Equitalia, dovremmo fare come quei francesi di piazza della Bastiglia.